Da uno studio condotto da LightingEurope emerge che i due terzi delle lampade vendute in Rete non rispetta le normative europee. Associazioni di categoria e organizzazioni di tutela dell’ambiente e dei consumatori si uniscono per chiedere all’Ue di intervenire
Secondo uno studio condotto tra il 2022 e il 2023 da LightingEurope, l’associazione che rappresenta i produttori e le associazioni nazionali del settore Illuminazione in Europa, il 71% delle lampade vendute online non è conforme alle normative europee, il 95% dei prodotti manca delle marcature WEEE e CE e non rispetta i requisiti di informazione per Ecodesign, ovvero il modello economico che coinvolge l’intero processo di ideazione, progettazione, vendita sul mercato e smaltimento di un prodotto rispettoso dell’ambiente, etichettatura energetica e sicurezza elettrica.
Queste evidenze hanno portato 59 associazioni di categoria e organizzazioni di tutela dell’ambiente e dei consumatori a firmare una dichiarazione congiunta che fa appello all’Unione Europea per un intervento contro le lacune normativ che permettono la vendita in Rete di prodotti di illuminazione non conformi. Alla dichiarazione si è unita anche Assoluce, l’associazione di FederlegnoArredo che riunisce le più importanti realtà italiane produttrici di apparecchi di illuminazione.
“Questo documento esce ora, poco dopo la nomina della nuova Commissione, nella speranza che possa dimostrarsi attenta alle istanze anche dell’industria – spiega Carlo Urbinati, presidente di Assoluce – Negli ultimi anni, infatti, l’Unione ha emesso alcuni provvedimenti, in materia di sostenibilità e sicurezza, del tutto condivisibili negli obiettivi, ma che in alcuni casi rischiano di mettere in ginocchio interi settori, per di più senza predisporre strumenti adeguati per controllarne l’applicazione e il rispetto”.
Lampade non conformi e perdita di mercato
Il risultato del mancato controllo Ue su luci non in regola è una perdita di competitività delle imprese europee. l settore dell’Illuminazione in Italia rappresenta uno dei fiori all’occhiello del design, con un fatturato alla produzione di quasi 2,4 miliardi di euro nel 2023, per l’80% generato dalle esportazioni e un saldo commerciale di 864 milioni di euro, in crescita del 38% rispetto al 2022.
“Il Green Deal europeo e le normative sui dispositivi elettrici ed elettronici stabiliscono standard rigorosi per garantire sostenibilità e sicurezza. Tuttavia, il proliferare di prodotti non conformi rischia di compromettere gli sforzi dell’Unione Europea per un futuro più sostenibile e minaccia questi progressi, creando concorrenza sleale per le imprese che rispettano le regole – ha dichiarato Urbinati – È paradossale che le imprese italiane debbano affrontare barriere non tariffarie complesse, mentre nell’Ue entrano prodotti non conformi senza adeguati controlli. Assicurare che tutti gli operatori rispettino i requisiti comunitari è fondamentale per proteggere i consumatori e salvaguardare un mercato equo”.
LightingEurope, insieme agli altri partner industriali e organizzazioni di difesa dell’ambiente e dei consumatori, chiede all’Europa responsabilità per i prodotti venduti online, il miglioramento della tracciabilità e il rafforzamento delle autorità doganali, con regole più efficaci per fermare le importazioni non conformi, specialmente quelle provenienti da Paesi extraeuropei. “Assoluce – conclude Urbinati – si impegna a collaborare con le istituzioni europee e i partner del settore per garantire un mercato competitivo, sicuro e sostenibile per tutti”.