Google non eliminerà i cookie di terze parti da Chrome

Doveva essere un’azione volta a proteggere la privacy, ma Mountain View ha deciso di non eliminare più i cookie di terze parti: l’alternativa sarà un’esperienza di navigazione che consentirà all’utente di effettuare scelte informate 

Dopo anni di annunci e rinvii, Google ha deciso di fare definitivamente marcia indietro e non eliminare i cookie di terze parti dal suo browser Chrome. “Introdurremo una nuova esperienza in Chrome che permetta alle persone di fare una scelta informata che si applichi a tutta la loro navigazione web, e saranno in grado di regolare tale scelta in qualsiasi momento – ha dichiarato Anthony Chavez, vice presidente di Privacy Sandbox – Ne stiamo discutendo con i legislatori”.

Cosa sono i cookie

Si tratta di piccoli pezzi di codice inviati dai siti web al browser di un visitatore che restano attivi durante la navigazione su altri siti, fondamentali per il tracciamento degli utenti al fine di offrire loro annunci pubblicitari mirati

Dall’annuncio nel 2020 in poi Google ha dialogato con diversi stakeholder, tra cui la Competition and markets authority (Cma), il dipartimento del governo del Regno Unito responsabile della concorrenza, e l’Information commissioner’s office (Ico), l’ufficio del Garante della privacy inglese, ma anche interlocutori privati come editori, sviluppatori web e pubblicitari.

A seguito di tali confronti e dei primi test, è emerso come Privacy Sandbox sia potenzialmente in grado di ottenere i risultati per i quali era stato ideato ma il punto che ha portato alla decisione di non abbandonare i cookie, offrendo alternative legate a scelte libere e consenso è che “questa transizione – ha spiegato Chavez – richiede un lavoro significativo e avrà un impatto su editori, inserzionisti e tutti coloro che sono coinvolti nella pubblicità online”.Nei nuovi piani, il progetto Privacy Sandbox non viene accantonato. “Continueremo a rendere disponibili le API della Privacy Sandbox e a investirci per migliorare ulteriormente la privacy e l’utilità”, ha commentato Chavez. Questo pacchetto di soluzioni potrebbe diventare l’alternativa proposta da Google per indirizzare la pubblicità sul traffico che non ha ricevuto il consenso dell’utente.

Si attendono, ora, maggiori dettagli in merito alla “user choice” per la gestione dei cookie a cui Google sta lavorando, e agli ulteriori controlli sulla privacy basati sull’introduzione della Protezione IP nella modalità di navigazione in incognito su Chrome.

Redazione

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