In caso di vendita di beni rivelatisi difettosi non può esserci una disparità fra vendita online ed offline, gli stessi devono essere riparati o sostituiti diversamente il consumatore deve essere rimborsato e possibilità per gli stati membri di prevedere periodi di garanzia superiori ai due anni: questi i contenuti approvati dalla Commissione Mercato interno e Protezione Consumatori del Parlamento europeo nel corso dell’ultima riunione.
Tale intervento si inquadra nell’ambito di armonizzazione del diritto europeo e mira ad abbattere gli ostacoli creati dalle differenti normative nazionali che di fatto limitano il commercio transfrontaliero. Il risultato auspicato opererebbe su due fronti: da un lato l’accrescimento del livello di protezione dei consumatori in tutta l’UE e dall’altro la creazione di una certezza per le imprese che vendono i loro prodotti in altri Stati Membri. Secondo Pascal Arimont (EPP, BE), che sta guidando questa legislazione attraverso il Parlamento :”Abbattendo le barriere legali, sosteniamo le nostre piccolissime aziende in particolare, consentendo loro di ottenere la loro giusta quota di e-commerce accanto a giganti come Amazon “.
Rispetto al consumatore, la futura direttiva dovrebbe definire la garanzia nei seguenti termini: in caso di prodotto difettoso, sarebbe prevista libera scelta tra riparazione e sostituzione, a titolo gratuito; in determinati casi, invece, il diritto a una riduzione immediata del prezzo o alla risoluzione del contratto insieme al rimborso.
Ma la proposta va oltre, consentendo agli Stati membri di offrire un margine di tutela ancora più esteso potendo mantenere o introdurre nelle loro disposizioni legislative nazionali disposizioni sui rimedi per “vizi occulti” e su un diritto a breve termine di recesso dal contratto.
Ulteriore novità riguarda il termine dell’inversione dell’onere prova a favore del consumatore che dagli attuali sei mesi potrebbe arrivare ad un anno. Ad esempio, attualmente, se un consumatore scopre che un prodotto che ha acquistato più di sei mesi fa è difettoso e chiede al commerciante di ripararlo o sostituirlo, gli verrà chiesto di dimostrare che questo difetto esisteva al momento della consegna . Secondo le regole proposte, per un periodo di un anno, il consumatore sarebbe in grado di chiedere un rimedio senza dover dimostrare che il difetto esisteva al momento della consegna.
A seguito dell’approvazione del mandato di avviare negoziati con il Consiglio dell’UE è stato approvato dal comitato per il mercato interno e la protezione dei consumatori con 30 voti favorevoli, cinque contrari e un’astensione. Il Consiglio (Stati membri) deve ancora concordare la sua posizione.
Fonte: http://www.europarl.europa.eu/news/en/press-room/20180221IPR98333/consumer-protection-eu-wide-rules-for-those-sold-a-defective-product