Dropshipping, cioè avviare un ecommerce con spedizione diretta, senza magazzino

Il dropshipper è colui che vende sul proprio ecommerce i prodotti di un fornitore, senza necessità di inventario e magazzino. Di questo sistema spesso il cliente è inconsapevole

Il dropshipping (dall’inglese “to drop”, far cadere, e “shipping”, spedizione) è un metodo di commercio al dettaglio, nato negli Stati Uniti più di dieci anni fa e utilizzato prevalentemente nel commercio elettronico. Con il metodo del dropshipping il venditore non tiene in magazzino i prodotti che commercia ma realizza una vendita con “spedizione diretta”, dal produttore al consumatore.

Nel processo sono coinvolti tre soggetti: il marketer (venditore/reseller), titolare di un sito web, effettua la vendita diretta attraverso il proprio ecommerce; il fornitore (dropshipper) che detiene fisicamente i prodotti, riceve dal reseller l’ordine, in caso di acquisto sul suo sito, e spedisce il prodotto direttamente al cliente finale, senza che ci sia un rapporto diretto tra loro; l’acquirente (cliente finale) che acquista il prodotto tramite il sito web del reseller, accettando termini e condizioni di vendita.

Quando un ecommerce vende un prodotto utilizzando il modello dropshipping, quindi, acquista l’articolo da una terza parte che si occupa della spedizione direttamente al cliente finale. Di conseguenza, il venditore non deve gestire direttamente il prodotto col vantaggio di non dovere fare scorte e avere, quindi, un magazzino. Questo garantisce ai dropshipper la possibilità di concentrarsi solo sugli aspetti commerciali e di marketing legati alla sua attività, focalizzandosi esclusivamente sulla crescita del business.

Lavorando come intermediari, i dropshipper guadagnano dalle commissioni sulla vendita dei prodotti dei fornitori: quando ricevono un ordine, trasferiscono le informazioni necessarie ai fornitori e tengono per sé una percentuale come fee. Il fornitore spedisce, poi, il prodotto dal magazzino al cliente, che spesso è inconsapevole del sistema di vendita che sta dietro al suo acquisto. 

I pro e i contro del dropshipping

Il dropshipping è un ottimo modello di business per gli aspiranti venditori perché economico e semplice da gestire con diversi vantaggi come un capitale iniziale basso perché non serve acquistare in anticipo i prodotti, un facilità di avviamento e basse spese generali poiché non bisogna occuparsi dell’acquisto dell’inventario o della gestione di un magazzino, un totale controllo sul marketing del prodotto, un’ampia varietà di prodotti. C’è inoltre il vantaggio di totale assenza di merce invenduta e della scalabilità per la possibilità di accettare più ordini senza aumento di inventario o attività di imballaggio e spedizione.
Esistono, però, anche aspetti da valutare prima di intraprendere l’attività di dropshipper. Infatti, nel mercato online esiste una competizione elevata: più venditori possono commerciare prodotti identici, aumentando la concorrenza e riducendo i margini di guadagno.


In generale, il margine di profitto per l’attività di dropshipping è ridotto in quanto il mark-up che si può applicare ai prodotti non può essere come quello del produttore, altrimenti si rischierebbe di raggiungere un prezzo fuori mercato. Per guadagnare bene, quindi, il dropshipper deve raggiungere alti volumi d’affari, non solo a sostegno dei costi di gestione e di marketing, ma tali da fare profitto.


Per raggiungere questo scopo è fondamentale individuare prodotti validi che il fornitore vende a un prezzo onesto, ideali per una specifica nicchia di mercato che ha difficoltà ad essere soddisfatta.

Un altro rischio potenziale in ambito dropshipping è quello legato all’inventario: quando ci si rifornisce da più magazzini che stanno eseguendo ordini anche per altri venditori, l’inventario è mutevole e difficilmente controllabile. Per questa ragione, il dropshipper rischia di non essere a conoscenza dell’esaurimento di un prodotto, per esempio.

C’è anche il tema della complessità di spedizione: se lo stesso cliente acquista articoli disponibili da fornitori diversi, il dropshipper, spesso, è costretto a farsi carico dei costi di spedizione per procedere poi alla spedizione al cliente di tutti i prodotti acquistati in un’unica soluzione.

In ultimo, bisogna tenere in considerazione anche il rischio di errori del fornitore nell’evasione degli ordini che costringono il dropshipper ad assumersi la responsabilità e scusarsi con il cliente. Oltre a una serie di altri aspetti: la qualità del prodotto che non può essere preventivamente controllata; la personalizzazione e branding limitati; un’assistenza clienti complessa, soprattutto in caso di resi o cambi di un prodotto, per cui si rende necessario un ulteriore passaggio dal fornitore.

Redazione

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