Creare le condizioni per promuovere la competitività, l’innovazione e la crescita sono i punti chiave della normativa
Il DMA (Digital Markets Act) è un nuovo regolamento europeo che disciplina l’attività delle principali piattaforme online nei mercati digitali con l’obiettivo di combattere le pratiche sleali e gli abusi di posizione dominante.
Il DMA è entrato in vigore il 1° novembre 2022; entro il 3 luglio 2023 di quest’anno tutte le imprese coinvolte hanno dovuto fornire informazioni sul loro numero di utilizzatori così che quest’ultima possa individuare e nominare i gatekeeper che avranno tempo fino al marzo 2024 per garantire il rispetto degli obblighi della DMA.
Alcune piattaforme online viste le loro dimensioni fungono da gatekeeper ovvero bloccano e controllano l’accesso al mercato per vari motivi tra cui quote di mercato, tempo utilizzo per utente della piattaforma, ricavi annuali.
I gatekeeper del mercato digitale sono piattaforme di base quali browser, motori di ricerca, servizi di messaggistica o social media.
Per l’individuazione la normativa individua criteri oggettivi di natura qualitativa e quantitativa: articolo 3 del Regolamento.
Con il comunicato del 6 settembre 2023 la Commissione Europea ha individuato, ai sensi del Dma, sei gatekeeper: Alphabet, Amazon, Apple, ByteDance, Meta e Microsoft.
La loro capacità di controllare e influenzare il mercato deriva proprio dall’enorme quantità di dati che possiedono.
Gli obiettivi chiave del provvedimento sono in sintesi:
- gestire l’assenza di barriere d’ingresso per i servizi online
- combattere abusi di mercato delle grandi piattaforme digitali
- stimolare innovazione dei mercati digitali
- colmare i vuoti normativi che pregiudicano i dati degli utenti e la sua privacy
- creare uno spazio economico più equo per le imprese.
Impatto sul mercato e vantaggi per le imprese
Creare delle norme unificate per tutta l’Europa permette di favorire la trasparenza e la concorrenza leale del mercato che sono i principi cardine della normativa.
Il provvedimento consentirà in aggiunta una notevole crescita delle innovazioni grazie alla quale le startup potranno accedere al mercato senza dover rispettare condizioni inique stabilite dalle piattaforme che possano limitarne lo sviluppo. Le piccole imprese saranno inoltre esentate dagli obblighi più onerosi per favorire la loro crescita senza ulteriori limitazioni.
La differenza rispetto alla normativa Antitrust è che il controllo avviene prima della violazione, con lo scopo di monitorare il comportamento delle piattaforme e del mercato digitale nella sua complessità.
Con questo scopo, verranno introdotte:
- blacklist con divieti e restrizioni per evitare pratiche sleali
- whitelist con nuovi obblighi per le aziende
- case by case assessment, ovvero valutazioni da applicare caso per caso alle grandi piattaforme.
Nuovi obblighi per i gatekeeper
Le grandi piattaforme avranno in particolare un obbligo verso le imprese che fanno pubblicità:
- fornire strumenti necessari per il monitoraggio e la verifica dei messaggi pubblicitari ospitati su piattaforme;
- consentire alle imprese di accedere ai dati che generano dall’utilizzo della piattaforma;
- consentire agli utenti commerciali di completare l’acquisto anche al di fuori della piattaforma.
Divieti per i gatekeeper
La normativa ha definito alcuni divieti per i gatekeeper; in particolare non potranno imporre limitazioni agli utenti commerciali delle piattaforme e promuovere in maniera troppo aggressiva i loro prodotti, Inoltre non possono imporre un metodo di pagamento specifico come unica opzione di scelta per gli utenti ed utilizzare i dati raccolti per un fine diverso rispetto a quello per cui sono stati raccolti, Infine è vietato imporre condizioni dannose per i consumatori e ricorrere alla vendita aggregata (cioè ad esempio inserire articoli diversi in un unico pacchetto di spedizione).
Impatti sugli utenti delle piattaforme
Grazie al DMA gli utenti saranno maggiormente tutelati: senza l’esplicito consenso, il gatekeeper non potrà utilizzare i dati dell’utente anche attraverso servizi di terzi e potrà segnalare con maggiore facilità eventuali contenuti illegali. Creare delle norme unificate in tutta l’Europa permette di accrescere i diritti dei consumatori in un contesto, quello digitale, ancora scarno da questo punto di vista; i consumatori potranno infatti cambiare più facilmente fornitore e avere servizi e prezzi più equi.
In caso di violazione della normativa sono previste delle sanzioni fino al 10% del fatturato e possono arrivare al 20% in caso di recidiva. Mentre, in caso di inosservanza di obblighi meno gravi, è prevista un’ammenda di massimo fino all’1% del fatturato.