Google è il numero uno per indirizzare visite ai siti ma evolve grazie all’AI applicata alla ricerca: saranno sempre più importanti le interazioni con l’utente per affinare i risultati, attraverso l’uso dell’Intelligenza artificiale, e gli UGC, ovvero i contenuti generati dagli stessi utenti
L’Intelligenza artificiale sta cambiando profondamente l’esperienza dell’utente nei motori di ricerca, offrendo risposte dirette e complete senza la necessità di molteplici ricerche. Google sta evolvendo in questo senso da anni, con l’introduzione di strumenti come Google Lens, che permette di fare ricerche tramite immagini, ma il passo più recente è l’integrazione dell’AI generativa, che offre risposte sintetiche e immediate, a partire dai risultati di ricerca.Nel maggio 2024, l’azienda ha infatti lanciato la funzione AI overview, che fornisce risposte dirette create dall’Intelligenza artificiale, prendendo sintesi dai migliori risultati. L’utente può, quindi, interagire ulteriormente con l’AI per affinare la ricerca prima di essere reindirizzato ai siti web più pertinenti.
Nonostante questi cambiamenti, Google continua a fungere da punto di riferimento per reindirizzare il traffico ai siti di terze parti, come sottolineato da Alexandre Vatus, Head of Agencies di Google Francia.
Implicazioni per SEO e pubblicità digitale
L’introduzione dell’AI sta cambiando anche il lavoro di SEO (Search Engine Optimization) e SEA (Search Engine Advertising). “In precedenza, il lavoro delle agenzie pubblicitarie consisteva essenzialmente nella ricerca delle giuste parole chiave – ha affermato Stéphane Levy, direttore di Labeliun, agenzia di digital marketing e performance partner di Google -. Oggi, non cerchiamo più parole chiave, Google lo fa per noi. Oggi il nostro ruolo è osservare su quali parole chiave siamo posizionati e su quali no.”
Per fare ciò, è fondamentale sviluppare un “repository semantico” che permetta a Google di individuare pagine rilevanti in base alle query degli utenti. La SEO, infatti, sta evolvendo, poiché gli UGC, ovvero le recensioni dei clienti, giocano un ruolo importante nel plasmare le risposte dell’AI. I contenuti generati dal basso, quindi, diventano cruciali, per questo motivo è essenziale incoraggiare i clienti a condividere online le loro esperienze. In questo modo, l’approccio alla SEO diventa sempre più simile a una strategia di CRM (Customer Relationship Management) e PRM (Public Relations Management).
L’impatto degli UGC, ovvero dei contenuti generati dagli utenti
Gli UGC sono contenuti autentici creati dai consumatori dopo l’acquisto di un prodotto o servizio, come recensioni, post sui social, foto e video. Con la crescente ‘democratizzazione’ della creazione di contenuti, gli UGC sono diventati una risorsa importante per i motori di ricerca, che li considerano più autentici e rilevanti rispetto ad altri tipi di contenuti. Per questo motivo, integrare gli UGC sui siti web è essenziale per ottenere visibilità naturale nei risultati di ricerca.
Secondo Marc Bonnamour, CEO di Skeepers, “la chiave per gestire gli UGC su larga scala è un cambiamento di mentalità: accettare l’imperfezione di questi contenuti, che spesso non sono controllati, ed è proprio questa autenticità a renderli preziosi. La vera sfida è organizzare e attivare automaticamente questi contenuti su tutti i touchpoint, utilizzando strumenti avanzati per raccoglierli e filtrare commenti inappropriati”.
La qualità dei contenuti è fondamentale, e per garantire l’affidabilità, è importante collaborare con partner di fiducia, come Recensioni Verificate, che certificano l’origine degli UGC senza alterarne il contenuto.