Accessibilità dei siti: le aziende si preparano a essere più inclusive 

Molte aziende dovranno adeguarsi, entro il 2025, alle nuove norme della Legge sull’accessibilità, per facilitare l’uso di prodotti digitali e servizi online da parte di persone con disabilità o limitazioni funzionali

L’Italia ha recepito nel 2022 la legge europea sull’accessibilità che diventerà vincolante a giugno 2025. Secondo le nuove norme dell’European accessibility act, le imprese private sono tenute a rendere i loro siti web pienamente accessibili per garantire alle persone con disabilità un accesso migliore a prodotti e servizi. L’obiettivo è fornire strumenti normativi per una società più inclusiva, garantendo sia alle persone con disabilità sia a quelle con limitazioni funzionali, come gli anziani, un miglior accesso ai servizi informatici che dovranno avere specifici requisiti.

La norma di riferimento è la Direttiva 2019/882. Secondo il testo, “la domanda di prodotti e servizi accessibili è elevata e il numero di persone con disabilità dovrebbe, secondo le previsioni, aumentare in modo significativo. Un ambiente in cui i prodotti e i servizi sono più accessibili rende possibile una società più inclusiva e facilita la vita indipendente delle persone con disabilità”.

I prodotti immessi sul mercato dopo il 28 giugno 2025 cui si applicherà la nuova norma sono, ad esempio, i terminali di pagamento, i sistemi hardware e i sistemi operativi informatici generici per consumatori. Per quanto riguarda i servizi, l’impatto della direttiva riguarda i siti web, i servizi per dispositivi mobili, incluse le App, i biglietti elettronici, gli e-book, i servizi bancari e di commercio elettronico.

I soggetti cui le nuove regole si rivolgono sono i produttori, i rappresentanti autorizzati, gli importatori, i distributori o i fornitori di servizi. Mentre sono escluse le microimprese che dovranno osservare delle linee guida e usufruire di strumenti di sostegno per l’applicazione della direttiva. Diverso approccio per le PMI che sono esentate, in base al principio dell’onere sproporzionato, dal disporre di misure che comporterebbero un impegno eccessivo rispetto alle dimensioni e agli scopi dell’impresa. 

“Siamo alle soglie di una vera e propria rivoluzione nel mondo dei siti web e delle App e l’accessibilità digitale sta per diventare imprescindibile, esattamente come lo è stato il design responsive qualche anno fa”, commenta Andrea Pizzato, Ceo della digital agency Spider 4 Web. “La scadenza potrebbe sembrare lontana, ma in realtà questa volta le imprese sembrano proprio voler evitare i rischi della corsa all’ultimo secondo che abbiamo visto nel 2018, in occasione dell’attuazione del Gdpr, regolamento che era stato approvato due anni prima, nel 2016, ma di cui in pochi si erano occupati fino alla data della sua attuazione. Questa volta le cose sembrano andare in maniera diversa e tra i tanti nostri clienti un’azienda su tre ha già cominciato a informarsi su ciò che questa nuova normativa richiede in termini pratici, sui tempi e le procedure da seguire per dichiarare la conformità del proprio sito web alla direttiva europea n. 2019/882 sui requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi”, prosegue Pizzato.

Tempistiche ampie, ma anche tanto lavoro da fare

Secondo i risultati di una indagine realizzata a fine 2022 da Federprivacy, su un campione di 400 siti web italiani di organizzazioni pubbliche e private, meno del 2% raggiungeva adeguati standard di inclusività. Solamente nell’1,3% dei casi i contenuti delle informative privacy sono a disposizione sotto forma di video, audio, icone e altre modalità alternative per agevolare le persone con disabilità, o svantaggiate dal punto di vista linguistico e culturale.

Alla luce di questi dati, il presidente di Federprivacy Nicola Bernardi affermava: “Nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni per favorire l’inclusione delle persone con disabilità nella vita sociale fisica, nella dimensione digitale siamo invece purtroppo lontani dagli obiettivi della strategia della Commissione UE di migliorare la vita dei cittadini disabili. I risultati dello studio dimostrano che in realtà c’è una fetta importante di utenti svantaggiati che rischiano di rimanere sempre più esclusi proprio dalla vita online, ambito in cui si svolgono ormai la maggior parte delle attività sociali del nostro tempo”.

Tra le indicazioni che gli esperti di Spider 4 Web suggeriscono per adeguarsi alle nuove linee guida, vi è la necessità di fornire alternative equivalenti al contenuto audio e visivo, a porre grande attenzione all’utilizzo del colore e alla leggibilità del font, a fornire informazioni per la contestualizzazione e l’orientamento e chiari meccanismi di navigazione.

“Per essere pienamente accessibile, un sito o una App dovrebbe essere sviluppata in tal senso sin dall’inizio, ma è comunque possibile intervenire per fare delle sistemazioni dei prodotti digitali già online, andando a verificare punto per punto quali requisiti di accessibilità soddisfano e intervenendo su quelle parti che hanno la necessità di essere elevate a un maggiore livello di conformità”, conclude Pizzato.

Redazione

Lo spazio dedicato all'informazione, alle notizie e a tutti gli aggiornamenti sul mondo del commercio elettronico

Non ci sono ancora commenti

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

CONTATTI

Via Lana, 5 | 25020 FLERO (BS)

Tel 030.358.03.78
redazione@lineaecommerce.it

LINEAeCOMMERCE

Lo spazio dedicato all'informazione, alle notizie e a tutti gli aggiornamenti sul mondo del commercio elettronico

CHI SIAMO

Linea ecommerce è un prodotto editoriale curato da Aicel (Associazione italiana commercio elettronico) con l'obiettivo di fare cultura e informazione sul mondo delle vendite online di beni e servizi, sugli sviluppi normativi del settore e più in generale sul digitale. Un canale per essere sempre aggiornati riguardo all'evoluzione dell'ecommerce e alle sue tendenze.