Mentre gli americani hanno proposto una legge per vietare il social cinese se non ci sarà un cambio di proprietà, l’autorità sanziona TikTok per inadeguati controlli
TikTok nell’occhio del ciclone. Prima i parlamentari americani hanno dichiarato guerra al social cinese, con una proposta di legge che costringe la società che lo controlla – ByteDance – a cedere TikTok a un proprietario non cinese. Poi è arrivata la sanzione dell’Antitrust per “inadeguati controlli della società sui contenuti che circolano sulla piattaforma”. Una minaccia per la sicurezza di soggetti minori e vulnerabili, questa la motivazione. Ma vediamo più nel dettaglio lo scenario.
Oggi TikTok è utilizzato da 170 milioni di americani. Per gli amanti delle statistiche, in Italia lo utilizzano mensilmente oltre 19 milioni di persone e nel mondo gli utenti sono oltre 1 miliardo. Gli esperti di sicurezza americani considerano l’app uno strumento di propaganda di Pechino, in grado di spiare dati, preferenze, abitudini, e dunque da usare come arma di intelligence. Ora la proposta di legge deve essere votata dal Senato, ma con ogni probabilità potrebbe essere bocciata dalla Corte Suprema per violazione del principio costituzionale della libertà d’espressione.
TikTok nega fermamente qualsiasi legame con il governo cinese e nel frattempo ByteDance da mesi lavora al cosiddetto ‘Project Texas’, una soluzione per mantenere il controllo della piattaforma, portando però server e dati dei cittadini americani – che al momento sono sparsi nel mondo, soprattutto a Singapore – nello stato del sud degli Usa. Questa mossa darebbe la possibilità alle autorità locali di accedere agli algoritmi che decidono quali video vengono mostrati agli utenti, rassicurandole sul rischio di propaganda. Per i deputati non è abbastanza, e da qui nasce la proposta di legge votata di recente.
TikTok punita dall’Antitrust
Intanto un’altra grana è caduta su TikTok: l’Autorità Garante della concorrenza e del mercato ha sanzionato per 10 milioni di euro le tre società del gruppo ByteDance Ltd: l’irlandese TikTok Technology Limited, la britannica TikTok Information Technologies Uk Limited e l’italiana TikTok Italy Srl. L’istruttoria ha consentito di accertare la responsabilità di TikTok nella diffusione di contenuti, come quelli relativi alla challenge “cicatrice francese” in cui i ragazzini si danno forti pizzicotti in volto fino a lasciarci un segno, imputabili di minacciare la sicurezza psico-fisica degli utenti, specialmente se minori e vulnerabili. Secondo l’Antitrust, il social network non ha inoltre assunto misure adeguate a evitare la diffusione di tali contenuti, non rispettando pienamente le Linee Guida di cui si è dotata e che ha reso note ai consumatori rassicurandoli che la piattaforma è uno spazio sicuro.
TikTok ha così commentato, tramite un portavoce: “Siamo in disaccordo con questa decisione. Il contenuto legato alla cosiddetta ‘cicatrice francese’ ha registrato una media giornaliera di soltanto 100 ricerche al giorno in Italia prima che l’AGCM annunciasse l’avvio delle indagini l’anno scorso. Da tempo abbiamo ridotto la visibilità di tali contenuti agli utenti di età inferiore ai 18 anni, escludendoli anche dalla pagina dei Per Te”.