Indagine UE contro AliExpress, possibile violazione del DSA

Il gruppo cinese è sotto indagine e deve rispondere per una possibile violazione del Digital Service Act. In particolare si valuta la diffusione di contenuti illegali, mancata protezione dei consumatori e promozione di prodotti dannosi

AliExpress è il venditore online di punta della Rete cinese, lanciato nel 2010 da Alibaba. Aggrega piccole imprese su un’unica piattaforma di shopping, che spazia tra varie categorie di prodotto, pensata per acquirenti di tutto il mondo.  Qualche settimana fa la Commissione Ue ha avviato un procedimento formale per valutare se AliExpress possa aver violato il Digital Services Act.

Sotto indagine la gestione e mitigazione dei rischi, la moderazione dei contenuti e il meccanismo interno della piattaforma per la gestione dei reclami. Anche la scarsa trasparenza della pubblicità e dei sistemi di raccomandazione, la tracciabilità degli operatori e l’accesso ai dati degli utenti sono sottoposti a verifica da parte di Bruxelles. In particolare, le indagini sarebbero legate alla diffusione di materiale illegale e pornografico e saranno condotte con procedura d’urgenza.

AliExpress è stata inserita dalla UE nel gruppo delle Very Large Online Platform ed è tenuta a rispettare l’intera serie di disposizioni introdotte dalla DSA, inclusa la valutazione e la mitigazione dei rischi legati alla diffusione di contenuti illegali e dannosi e di eventuali effetti negativi sull’esercizio di diritti fondamentali.

Questa è la terza procedura formale aperta dalla Ue, dopo quelle a carico di X e Tik Tok.

AliExpress, perchè si indaga

L’Ue ha deciso di avviare un procedimento formale contro AliExpress ai sensi del DSA, sulla base di un’indagine preliminare che ha incluso l’analisi del rapporto di valutazione del rischio inviato dalla stessa piattaforma cinese nell’agosto 2023, le informazioni pubblicate nel suo rapporto sulla trasparenza e le risposte date alle richieste formali di informazioni della Commissione (datate novembre 2023 e gennaio 2024).

Ora la Commissione Ue si concentrerà sul rispetto degli obblighi del DSA legati alla valutazione e mitigazione dei rischi di diffusione di contenuti illeciti. Nello specifico la mancata applicazione dei termini di servizio di AliExpress che vietano alcuni prodotti rischiosi per la salute dei consumatori (come medicinali e alimenti contraffatti, nonché integratori alimentari) e in maniera più specifica per i minori, con la possibilità di accesso a materiale pornografico. Secondo gli atti AliExpress, inoltre, non ha messo in atto misure efficaci per prevenire la diffusione di contenuti illegali e per prevenire i rischi derivanti da influencer che promuovono prodotti illegali o dannosi attraverso il Programma di affiliazione del vendor cinese.

Le possibili sanzioni

L’apertura formale di un procedimento di indagine contro AliExpress risponde all’articolo 66 del Digital Service Act; in caso di violazioni accertate, sono previste sanzioni che possono arrivare fino al pagamento di un corrispettivo pari al 6% del fatturato annuo globale. 

Ai sensi dell’articolo 74, paragrafo 2, poi, in caso di “comunicazione di informazioni inesatte, incomplete o fuorvianti, di mancata risposta o rettifica di informazioni inesatte, incomplete o fuorvianti e di inosservanza dell’obbligo di sottoporsi a un’ispezione si prevedono sanzioni pari all’1% del reddito annuo o del fatturato mondiale del fornitore dei servizi intermediari o della persona interessati nell’esercizio finanziario precedente”.

Redazione

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