Il nuovo Regolamento UE sulla riduzione e il riutilizzo degli imballaggi

Riduzione degli sprechi, anche negli imballaggi di trasporto e per il commercio elettronico, eliminazione di alcuni tipi di confezioni in plastica monouso e promozione di opzioni di riuso sono alla base delle nuove norme.

È stato approvato il Regolamento che introduce nuove misure riguardanti l’intero ciclo di vita degli imballaggi. Il Parlamento Europeo dà così il via libera a norme che hanno l’obiettivo di incrementare la sostenibilità ambientale e di ridurre i rifiuti nell’UE.

Il contesto

Gli imballaggi rappresentano un problema per l’ambiente in quanto sono una fonte di rifiuti in continuo aumento. Secondo i dati Eurostat di ottobre 2023, nel 2021 i cittadini europei hanno prodotto 188,7 kg di rifiuti di imballaggio pro capite. Una cifra destinata ad aumentare fino a 209 kg nel 2030. Dal 2009 al 2021, la loro quantità è cresciuta da 66 milioni a 84 milioni di tonnellate.

Le nuove norme rispondono all’esigenza di creare un’economia circolare, evitare o ridurre i rifiuti, eliminare progressivamente gli imballaggi non sostenibili e contrastare il ricorso a imballaggi in plastica monouso.

Le novità

Nel dettaglio, entro il 2030 gli imballaggi dovranno essere tagliati del 5%. Quota che dovrà essere raddoppiata (10%) entro il 2035 e raggiungere il 15% nel 2040. L’attenzione è rivolta soprattutto ai rifiuti di imballaggio in plastica. Con riferimento agli imballaggi per il commercio elettronico e il trasporto e a quelli multipli, è stata stabilita una proporzione massima di spazio vuoto del 50% per limitare gli sprechi. Fabbricanti e importatori dovranno garantire che il peso e il volume degli imballaggi siano ridotti al minimo.

Dal 1° gennaio 2030 saranno vietati determinati tipi di imballaggi di plastica monouso, come quelli per frutta e verdura fresche non trasformate e per i cibi e le bevande consumati in bar e ristoranti, le monoporzioni, i piccoli imballaggi monouso utilizzati negli alberghi e le borse di plastica in materiale ultraleggero al di sotto dei 15 micron.

Per evitare effetti nocivi sulla salute, il nuovo Regolamento vieta l’utilizzo dei cosiddetti “inquinanti eterni”, ovvero le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS), al di sopra di determinate soglie negli imballaggi a contatto con prodotti alimentari.

Favorire riutilizzo e ricarica

Le norme promuovono opzioni di riutilizzo e ricarica che devono essere fornite entro il 2030 con riferimento ad alcune categorie di imballaggio: di bevande alcoliche e analcoliche (a eccezione, tra gli altri, di latte, vino, anche aromatizzato e superalcolici), multipli e imballaggi per la vendita e per il trasporto. A determinate condizioni, gli Stati membri possono concedere deroghe di cinque anni a questi requisiti. I distributori finali di bevande e alimenti da asporto dovranno dare ai consumatori la possibilità di utilizzare i loro contenitori e adoperarsi per offrire il 10% dei prodotti in un formato di imballaggio riutilizzabile entro il 2030.

Tutti gli imballaggi dovranno essere riciclabili sulla base di criteri rigorosi. Sono esclusi i materiali in legno leggero, sughero, tessuti, gomma, ceramica, porcellana e cera. Le misure comprendono anche obiettivi sul contenuto minimo riciclato per gli imballaggi di plastica e obiettivi minimi di riciclaggio in termini di peso per i rifiuti di imballaggio.

Infine, entro il 2029, il 90% dei contenitori in metallo e plastica monouso per bevande fino a tre litri dovranno essere raccolti separatamente mediante sistemi di deposito cauzionale e restituzione o altre soluzioni che consentano di raggiungere l’obiettivo di raccolta.

Il Regolamento prevede esenzioni per le microimprese se è dimostrato che non è tecnicamente fattibile prescindere dall’uso di imballaggi o ottenere l’accesso all’infrastruttura necessaria per il funzionamento di un sistema di riutilizzo.

A proposito di sicurezza di determinate categorie di prodotto e di alcuni aspetti del packaging, come il formato ricarica e l’etichettatura digitale, il Parlamento Europeo si era mosso a febbraio 2024 rispetto al settore dei detergenti e tensioattivi che in modo più specifico va nella stessa direzione della normativa sugli imballaggi.

Prima di essere pubblicato sulla Gazzetta ufficiale UE ed entrare in vigore, l’accordo sugli imballaggi dovrà essere approvato formalmente anche dal Consiglio.

Redazione

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